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LIBERATE MATIAS

“LIBERATE MATIAS-UN BIMBO DI 10 ANNI”

RACCOLTA NAZIONALE DI FIRME PER RICONGIUNGERLO A SUA MADRE

Matias, 10 anni, piccolo bimbo con gravi problemi di salute. è rinchiuso in un centro di accoglienza per adolescenti, tra le provincie di Vercelli e Biella. Il suo tragico pellegrinaggio è iniziato due anni fa, quando è stato tolto a sua madre Elena che ha potuto vederlo meno di 40 ore in 24 mesi, ed in questi giorni si trova a Caresana per cercare di convincere i carabinieri che “mio figlio è stato rapito, so che sta male, ed è detenuto in un centro per adolescenti qui a Caresana, dove non dovrebbe stare, senza un mandato di un giudice e voi carabinieri di Stroppiana dovete accogliere il mio grido di aiuto perché qui è stato compiuto un crimine”. La stessa denuncia è stata fatta al sindaco di Caresana Claudio Tambornino che se n’è lavato le mani, dicendo alla madre di Matias di rivolgersi ai carabinieri. Strano modo di fare per un primo cittadino nel cui comune un bambino di 8/10 anni ha seguito lezioni scolastiche in un centro nel suo comune gestito da una cooperativa di assistenti sociali.

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A seguito di questa grave situazione, molto pericolosa per la salute e lo stato psicofisico di Matias e per il continuo degrado fisico di mamma Elena, è stato costituito un Comitato per la Liberazione di Matias , formato da delegati che stanno iniziando ad operare in tutte le regioni italiane per raccogliere firme che “portino alla liberazione di Matias ed aprano la strada per un Dipartimento Popolare di Giustizia per aiutare le famiglie con Bimbi Strappati”. Il Comitato, appoggiato da numerose organizzazioni, vuol togliere il piccolo Matias, e sua madre Elena-come è scritto sul volantino che verrà consegnato ai firmatari “dalla morsa terrificante e dimostrabile di un sistema nazionale (politico, istituzionale, cooperativistico, legale e sanitario) che ha cancellato dalla sua ragion di vita ogni tipo di sentimento e solidarietà nonché dimostrando incapacità di gestire ed aiutare la vita di madri e famiglie per riunirle con i loro figli minorenni”.

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Una tragedia che sta accadendo alla signora Elena che è stata drogata da chi doveva aiutarla ed in due anni ha potuto vedere suo figlio Matias (fisicamente debilitato) solo 40 ore sotto sorveglianza paramilitare ed in data 2 luglio il ragazzo è stato trasferito da Casa Ginevra nel Comune di Caresana (Vercelli) in altro luogo dove nessuna autorizzazione di Tribunale lo ha inviato. Un’azione inqualificabile, che sta mobilitando non solo la raccolta di firme ma anche raduni e picchettaggi di semplici cittadini, madri e padri di famiglia, che si muovono tra le provincie di Vercelli e Biella e si piazzano davanti a possibili Centri di Accoglienza autorizzati per avere notizie di Matias. Con loro, giorno e notte, la signora Elena, madre di Matias, visibilmente distrutta fisicamente ma determinata quantomeno ad incontrare suo figlio per conoscerne lo stato di salute, che risulta molto compromessa, ma di cui le autorità sanitarie coinvolte non danno nessuna notizia.

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Si tratta di un triste evento, che pare essere la punta di un iceberg di una montagna sotterranea di favori e giro enorme di denaro. Ci si chiede se non sia meglio aiutare i genitori di un bambino problematico, con lavoro e con sedute di positività a casa loro, che non spendere migliaia di euro al mese, togliendo quel bimbo dall’affetto familiare, coinvolgendo strutture sanitarie, sociali, cooperativistiche, con la copertura o il silenzio di magistrati compiacenti e carabinieri, che invece di proteggere i cittadini da crimini in atto, rischino di essere chiamati in Tribunale per collisione.

Il Comitato per la Liberazione di Matias sta valutando, con i propri avvocati, di avviare denuncie anche per sequestro di persona, affiancando i numerosi gruppi popolari che stanno aiutando mamma Elena nella sua battaglia . Pacchi consistenti di firme di cittadini per l’adesione alla Petizione “LIBERATE MATIAS” . verranno consegnati sia al Ministro per la Famiglia Lorenzo Fontana che a tutti i responsabili legali e politici di ogni regione italiana per cercar di fermare quella terribile situazione, da molti ormai definita la mafia dei Bimbi Strappati che potrebbe coinvolgere 40.000 famiglie con figli nelle condizioni di Matias. Basti vedere quanto sta accadendo nella Regione Emilia con i primi arresti, grazie ad un magistrato che è uscito dalla ruota senza fine del criceto indifferente.

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Mario Cherubini-giornalista e scrittore. dichiara.fr@libero.it

Segretario della Fondazione Zanetto, membro della Consulta per la Cooperazione,

i Diritti Umani e la Pace del Comune di Brescia

5 luglio 2019-l’autore autorizza la diffusione su ogni blog del presente articolo

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