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DALLA GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA UN PIANO PER

L’ELIMINAZIONE TOTALE DELLE MINE ANTI-PERSONA

Due giornate davvero speciali sono state vissute dai bresciani nei giorni di sabato 21 e domenica 22 aprile. Una ventina di eventi, davvero ben organizzati, hanno dato lustro alla Giornata Mondiale della Terra, nel cuore di Brescia e ai piedi delle colline di Collebeato. Centinaia di famiglie con bambini, volontari e membri di istituzioni, sportivi e marciatori, artisti e musicisti, si sono alternati nelle sale del MO.CA. di via Moretto e nel centro Civico Porta del Parco, all’interno del verde Parco delle Colline.

Non è stato, come capita troppo spesso, un elenco di problemi irrisolti e dichiarazioni dal sapore polemico ed infruttuoso. Si sono ascoltate diverse proposte, alcune delle quali già in atto, come l’accensione di una luce di speranza nel cambio di lotta riguardo la desertificazione, le migrazioni, la resilienza, nuovi stili di vita, la biodiversità con la Rete Semi Rurali, le nuove tecniche irrigue, la biciclettata ecologica, la scoperta del Bosco di Sant’Anna, la passeggiata sul fiume Mella, gli inviti delle associazioni iscritte alle due Consulte, il Progetto Pegasus per la totale eliminazione delle mine anti-persona sul nostro bel pianeta.

Stuzzicante l’invito all’aperitivo con i Sindaci ed al pranzo multietnico, ma anche al laboratorio per bambini ed alla professionale presentazione dei passi giganti compiuti dal Parco delle colline nella gestione dei 350 km di sentieri ben disegnati nella nuova Carta dei Sentieri che funzionerà anche con un riscontro multimediale grazie ad una applicazione, sapiente guida tecnologica per qualsiasi viandante che si avventuri da quelle parti.

L’arte della costruzione di aquiloni ed i passi di danze folkloristiche hanno chiuso la due giorni, sotto un sole splendido, forse troppo caldo per il 22 aprile, ma sufficientemente energetico per scaldare i cuori di 90 firmatari per la “risoluzione finale” di tutti i 110 milioni di mine anti-persona sepolte in 60 Paesi del mondo che ridarà terre coltivabili a quasi un miliardo di persone che stanno fuggendo, o sono già in fuga verso altri Paesi, liberi da quelle micidiali presenze.

Milioni di firme, dopo quel primo segnale dei 90 bresciani, ancora una volta, come vent’anni fa, porteranno i popoli alla vittoria chiedendo oggi, ai Governi del mondo, l’eliminazione di quelle mine che negli anni ’90 furono le ultime ad essere costruite ed installate, ma purtroppo in quantità talmente insopportabile da riempire un vasto territorio come 30 volte l’Italia in 60 Paesi dove la vita è divenuta impossibile.

Una “risoluzione finale” con speciali Droni, che è partita dalla Giornata Mondiale della Terra organizzata dalle due Consulte bresciane e che si diffonderà ovunque, grazie al lavoro capillare della rete mondiale di Gaia Planet, diretta dalla Fondazione Zanetto di Montichiari, ed al supporto della Campagna Italiana contro le mine anti-persona e del Museo della Croce Rossa di Castigliane delle Stiviere.

Il prossimo passo sarà la formazione di Piloti di Droni Cacciatori di mine che verranno inviati nei 60 Paesi del mondo dove ci sono terre da liberare dalle mine e chiederanno ai governanti il pass per la bonifica. La non accettazione potrebbe portare alla denuncia dello stesso Stato alla Corte internazionale di Giustizia per crimini contro l’umanità.

Il terzo passo, dopo la bonifica, sarà l’aiuto a quei popoli “liberati” per un felice ritorno alle loro terre con possibilità di ricostruirne la vita comunitaria.

Niente male davvero come risultato di una due giorni molto attiva e positiva, sabato 21 e domenica 22 aprile, a Brescia e Collebeato, grazie alle Consulte per la Pace e l’Ambiente del Comune di Brescia, con il patrocinio dei sei comuni componenti il Parco delle Colline di Brescia e con la rivoluzionaria idea del “Progetto Pegasus: Sminamento e Ricostruzione”

Mario Cherubini

Ufficio stampa di Gaia Planet

Montichiari, 23 aprile 2018

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QUI SOTTO IL VIDEO CHE PRESENTA IL "DRONE CACCIATORE DI MINE" REALIZZATO DA DUE FRATELLI INGEGNERI AFGANI CHE ANNI FA FURONO VITTIME DELLE MINE NEL LORO PAESE. OGGI VIVONO IN OLANDA ED HANNO INVENTATO QUESTO DRONE

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